Aci Trezza è un incantevole piccolo borgo di pescatori sospeso fra storia, mito e natura, posizionato com'è lungo uno spettacolare tratto di costa siciliana, in provincia di Catania, disegnata dalle colate di lava dell’Etna e forgiata dalle incessanti onde del Mediterraneo. Un luogo magico di quelli che solo la Sicilia sa regalare, avvolto fin dai tempi dell'Antica Grecia da un fascino misterioso: è qui che Omero trasse ispirazione per descrivere la titanica lotta tra Ulisse e Polifemo ed è sempre qui che Virgilio immaginò di ambientare alcune delle più famose scene delle sue opere. Ecco spiegata l'origine mitologica del suggestivo paesaggio sul mare di Aci Trezza, dominato dai “Faraglioni dei Cicolopi”, otto scogli basaltici appuntiti che, insieme all'isola Lachea, costituiscono un piccolo arcipelago compreso in un’area Marina protetta. Secondo la leggenda, questi otto scogli corrispondono ad altrettanti giganteschi massi lanciati da Polifemo contro Ulisse, colpevole di averlo accecato e di essersi poi dato alla fuga.
In tempi più recenti questo borgo ha ispirato personaggi del calibro di Giovanni Verga, che scelse di ambientare qui le vicende del suo romanzo più famoso “I Malavoglia”, e di Luchino Visconti che dall'opera del Verga trasse il film “La terra trema”. La casa del Nespolo, abitata dai Malavoglia, è divenuta una meta immancabile dai turisti che fanno incessantemente visita al borgo. La piccola abitazione, risalente al diciottesimo secolo, ospita oggi il museo Trezzoto dedicato al film di Visconti e alla tradizione peschereccia del borgo. Ma il borgo merita una visita anche per la secentesca chiesa di San Giovanni il Battista, con la sua facciata barocca, la Fattoria del Feudo con il suo antico frantoio, la stalla e la limonaia, e Casa Merra, un palazzetto vicino al porto antico che nell'antichità veniva usato come Locanda.
Degna di nota anche la Torre dei Faraglioni, l’unica superstite dell’antico sistema difensivo del borgo, che si erge a memoria dell'epoca delle incursioni piratesche.
Cucina locale, piatti tipici, curiosità
Nella zona di Aci Trezza, grazie all'habitat naturale creato dai fondali in roccia lavica, sono particolarmente saporiti il pesce, i molluschi e i crostacei. La cucina non può dunque che trarre ispirazione dalla tradizione peschereccia e dai meravigliosi doni del mare, con le acciughe, il tonno rosso e le sarde a beccafico che divengono parte integrante della consuetudine gastronomica. Ma ad Aci Trezza viene attribuita anche la paternità dell’invenzione del gelato e delle granite che la tradizione fa risalire a un’idea del cuoco Francesco Procopio Coltelli.
Dove mangiare in compagnia
di Acqua San Benedetto
Ristorante Grand Hotel Faraglioni. Aci Trezza