Secondo i più il suo nome ha origine latina da “cantorianum”, perché la terra dove sorge era affdata ai cantori di chiesa.
E canta ancora il piccolo Canterano, guardando la valle dell’Aniene dallo sperone roccioso dei monti Ruffi, su cui svetta fiero e imperturbabile.
300 anime abitano questo borgo antichissimo, di origini etrusche e poi romane, pervaso da una profonda spiritualità, come testimoniano le tante chiese presenti nel centro storico, tutte visitabili. Sono il cuore di un tessuto urbanistico tipicamente medievale: un intreccio di vicoli, viuzze e gradini che scendono diventando piacevoli passeggiate in mezzo ai boschi.
Da ammirare le mura che circondano l’abitato, erette per reggere agli attacchi dei Siculi, primissimi abitanti della Valle, e le affascinanti grotte sotterranee percorse da muretti a secco con struttura simile alle mura poligonali e che fungevano da luoghi di sepoltura. Durante la Seconda Guerra Mondiale questi incavi furono inoltre utilizzati dagli abitanti come rifugio per i bombardamenti.
Cucina locale, piatti tipici, curiosità
Tipiche di Canterano sono le “fregnacce”, fettuccine larghe e spesse
realizzate a mano, la “pizza sorda”, preparata con acqua e farina e cotta alla
brace e “il salame del Re”, un rotolo di pan di Spagna farcito con crema al
cioccolato e bagnato con il liquore.
Dove mangiare in compagnia
di Acqua San Benedetto
Ristorante Miramonti
Via Empolitana