Un paesino rossiccio arroccato lassù sopra la collina. La vista che si perde sulla valle dei calanchi, nel suo silenzio surreale che tutto sembra inghiottire, anche la terra. Ed è davvero un po’ quello che sta accadendo a Civita di Bagnoregio. Situato al confine con l’Umbria, in prossimità della Valle del Tevere, questo minuscolo borgo conta ufficialmente 16 abitanti e per raggiungerlo bisogna percorrere un lungo viadotto di cemento armato. Uno svuotamento iniziato già a fine ‘800 proprio per la precarietà delle condizioni naturali in cui versa il paese, che lo stanno condannando a un destino ineluttabile: terremoti, frane e le rupi argillose rese instabili da acque e piogge lo trascineranno progressivamente a valle. Un epilogo triste che aggiunge però fascino alla già bella Civita, attirando ogni anno centinaia di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. L’aspetto attuale risale alla fine del Medioevo e si è conservato pressochè intatto, con gli edifici medievali che cingono i vicoli in un intreccio di vie che si inerpica fino al campanile. Ma le strade e gli angoli nascosti del borgo raccontano anche la sua origine etrusca, e il passato segnato dai Goti, dai Longobardi e dallo Stato della Chiesa. Belli anche i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni, che invece testimoniano la fioritura rinascimentale.
Cucina locale, piatti tipici, curiosità
Sebbene oggi risiedano a Civita solo pochi abitanti, nel suo centro si può sostare in deliziose trattorie e osterie dove poter assaggiare una cucina che è tipicamente umbro-laziale, con piatti di carni suine, insaccati, tartufi, funghi e l’apprezzatissimo olio extravergine. Da assaggiare il piatto simbolo del borgo: fettuccine condite con sugo d’interiora di pollo.
Dove mangiare in compagnia
di Acqua San Benedetto
Ristorante Alma Civita
Via della Provvidenza