Casa del gusto e della raffinatezza italiana, all’Harry’s Bar non servono presentazioni.
Dopo aver visitato la Basilica di San Marco e attraversato il Ponte di Rialto, i turisti cercano la leggendaria insegna del locale-monumento per scattare una foto ricordo.
Da sempre l'Harry’s Bar è un simbolo di buon gusto, raffinatezza ed esclusività in tutto il mondo, la meta privilegiata per intellettuali, artisti ed aristocratici del calibro di Peggy Guggenheim, Charlie Chaplin, Truman Capote e molti altri.
L’atmosfera che accoglie gli ospiti trascende l’importanza storica del luogo, lasciando il posto a una sensazione famigliare, grazie a un ambiente intimo e accogliente: all’Harry’s Bar ci si sente davvero a casa, fin dalla prima volta.
Ogni dettaglio di questo “locale-gioiello” è frutto di un attento studio che la famiglia Cipriani ha dedicato negli anni al comfort dei propri ospiti, inseguendo un’essenzialità “complessa”. Pavimento in travertino, bancone del bar e boiserie in legno pregiato, tavoli e poltrone con proporzioni ergonomiche ideali, tovaglie di lino finemente lavorate e posate progettate per offrire un’impugnatura dall’equilibrio perfetto: per Arrigo Cipriani il lusso autentico non è legato alla disponibilità di denaro, ma al rapporto intimo con le nostre esperienze e alla disposizione d’animo in tutto ciò che facciamo.
All’Harry’s Bar, il cliente è sempre al centro di tutto. Da questa cura ed attenzione, sono nate negli anni ricette straordinarie: una contessa veneziana seguiva una dieta a base di carne cruda, quindi la famiglia Cipriani decise di servirle fettine sottilissime di controfiletto di manzo, decorate à la Kandinskij con l’inimitabile “salsa universale”. Il nome di questo capolavoro deriva da un pittore veneziano del XV secolo, Vittorio Carpaccio, ed è diventato sinonimo in tutto il mondo di un piatto a base di carne o pesce crudo.
La contaminazione tra gastronomia ed arte è trasversale alle eccellenze che hanno reso celebre l’Harry’s Bar nel mondo: è il caso del Bellini, il cocktail per eccellenza inventato da Giuseppe Cipriani nel 1948, che deve il suo nome al pittore Giambellino: una bevanda rinfrescante, gustosa e raffinata, a base di prosecco e polpa di pesca bianca. Un’idea geniale che racchiude in sé la voglia di rinascita dell’Italia nel secondo dopoguerra: attraverso l’arte, il cinema e la grande cultura Venezia offre lo scenario perfetto per ricominciare a sognare e l’Harry’s Bar diventa una tappa imprescindibile nell’immaginario collettivo.
Il menù presenta molte altre prelibatezze inconfondibili, come il Fegato alla Veneziana e il Baccalà alla Vicentina, capaci di coniugare il sapore e il sapere della tradizione alla freschezza assoluta delle materie prime: queste ricette esaltano il sapore della tradizione e sono testimoni delle profonde radici della filosofia di Arrigo Cipriani.
Tutti i piatti vengono accompagnati da San Benedetto Millennium Water - Antica Fonte della Salute. Come Harry’s Bar, il gruppo San Benedetto può vantare una tradizione familiare che si traduce in una forte vocazione alla qualità e all’eccellenza. Nella casa del Bellini è possibile assaggiare la celebre bevanda anche in variante analcolica: si tratta di San Benedetto Cipriani Bellini, che rispetta alla perfezione la preparazione e gusto dell’originale.
L’Harry’s Bar è anche la casa di storie meravigliose.
Come quella di Orson Wells, che scordò di saldare il conto e costrinse lo stesso Arrigo a una corsa in stazione: il saldo avvenne con un lancio dal finestrino e il treno in partenza. Oppure c’è la storia di Ernest Hemingway, così affezionato all’Harry’s Bar e alla famiglia Cipriani da citarli nel romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi” e in altri racconti. E infine, la celebre sedia dedicata a Vittorio Emanuele di Savoia, l’educata timidezza di Woody Allen e tutte le altre storie degli straordinari clienti dell’Harry’s Bar. Chiedete ad Arrigo Cipriani, un vero padrone di casa.
Ristorante Harry's Bar, Venezia
Vai al sito